La fascia costiera che si estende da Bagnara Calabra fino a Gioiosa Jonica, passando per la città di Reggio Calabria, costituisce l’habitat in cui si è sviluppata nei secoli la produzione dell’annona, un frutto esotico importato nel nostro paese verso la fine del Settecento e oggi vera e propria espressione del territorio reggino.
“L’ananas, il mangostano e il cirimoia”, scrisse il botanico Berthold Carl Seemann, “sono considerati i frutti più pregiati del mondo, e li ho assaggiati in quelle località in cui dovrebbero raggiungere la loro massima perfezione – l’ananas in Guayaquil, il mangostano nell’arcipelago indiano e la cirimoia sulle pendici delle Ande, e se mi chiedessero quale sarebbe il frutto migliore, sceglierei senza esitazione la cirimoia: il suo sapore, infatti, supera quello di ogni altro frutto e Haenke aveva perfettamente ragione quando lo chiamava il capolavoro della Natura.”
L’Annona cherimola, appunto, è una pianta originaria degli altopiani andini del Perù, Ecuador e Colombia che, dopo aver raggiunto il Mediterraneo per opera dei conquistadores spagnoli, arrivò nel Sud Italia, prima presso l’Orto Botanico di Palermo e poi in Calabria, lungo le coste tirreniche e joniche della provincia di Reggio.
La pianta supera i due metri di altezza e presenta una chioma fitta con foglie grandi ed appuntite. La fioritura inizia a maggio e prosegue fino al mese di agosto; segue poi la fase di sviluppo del frutto e quella di maturazione fino a dicembre.
Il frutto si presenta con una buccia liscia di colore verde-giallo e di forma irregolare e può anche superare i 900 gr di peso. La polpa color crema è poco succosa e ricca dei caratteristici semi neri ed il gusto, leggermente acido, è un mix di ananas, banana e mango. Tradizionalmente viene consumata tagliandola a metà e gustandola con l’aiuto di un cucchiaino.
Oggi l’Annona di Reggio è un prodotto De.c.o. (Denominazione comunale d’origine) e, come ogni frutto di carattere acido, viene anche utilizzato in pasticceria. Passeggiando lungo le strade della città, infatti, è possibile gustare gelati al gusto del frutto esotico, ma anche frullati, semifreddi e frappè.