La chiesa degli Ottimati è un luogo di culto in stile bizantino-normanno della città di Reggio Calabria e sorge nella centrale Piazza Castello. Costruita intorno al X secolo, prese il nome da un’antica cripta che fu realizzata come struttura d’appoggio per la chiesa d’epoca normanna del XII secolo dedicata a San Gregorio Magno. Gli ottimati furono una congregazione di nobili fondata dai normanni ed è per questo che all’interno sono conservati gli stemmi in marmo di alcune famiglie nobili reggine.

 

L’edificio originale presentava delle forti analogie con altre chiese bizantine della regione sorte tra la fine del X secolo e l’inizio del XI, come ad esempio la Cattolica di Stilo, San Marco di Rossano o San Giorgio di Pietra Cappa presso San Luca. La chiesa aveva una pianta quadrangolare, tre absidi orientate, nascoste esternamente da un muro rettilineo, mentre le tre navate erano coperte da cinque cupolette.

 

In età normanna, probabilmente all’epoca di Ruggero II, al di sopra della chiesa ne venne realizzata una seconda intitolata appunto a San Gregorio Magno e la copertura a cupolette fu sostituita da volte a crociera.

 

Durante l’incursione saracena del 1594, fu incendiata e danneggiata e ad avere la peggio fu l’antico quadro dell’Annunciazione. Successivamente, la congregazione degli Ottimati commissionò una nuova pala dell’altare al pittore fiorentino Agostino Ciampelli e nel dicembre del 1597 arrivò da Roma il nuovo quadro della SS. Vergine Annunciata, opera ritenuta di grande valore artistico.

 

La ricostruzione dell’attuale edificio, conseguente ai terremoti del 1783 e del 1908, si è conclusa nel 1933 sotto la supervisione della scuola del Beato Angelico di Milano ed ha comportato uno spostamento dal sito originario per le esigenze di ricostruzione della città.

Il nuovo tempio di stile arabo-normanno è a tre navate con volte a crociera, sorrette al centro da colonne. Gestito oggi dall’adiacente collegio dei Gesuiti, il sito custodisce uno splendido pavimento a mosaico; alcune tessere e le colonne mancanti sono state integrate con l’inserimento di pezzi molto simili della basilica normanna di Terreti, andata completamente distrutta.