La Villa Romana di Casignana, risalente al I secolo d.C., rappresenta il più grande complesso di mosaici pavimentali del sud Italia, dopo quelli di Piazza Armerina.
La residenza, costruita sulla via di comunicazione tra Locri Epizefiri e Rhegion(Reggio Calabria), raggiunse il massimo splendore nel IV sec. d.C. fino a quando, nel V secolo, non fu abbandonata.
La sua ricchezza è evidente dalle pavimentazioni e dalle decorazioni parietali in lastre di marmo colorato proveniente dalle regioni dell’impero come Africa, Asia Minore e Grecia.
L’area archeologica, di circa 12 ettari, è stata scoperta nel 1963 durante i lavori di costruzione dell’acquedotto che hanno portato alla luce venticinque ambienti pavimentati a mosaico, per complessivi 500mq di superficie.
Durante gli scavi sono stati individuati sia il nucleo termale che quello residenziale.

Villa Romana
Il primo è suddiviso nei classici ambienti del frigidarium, tepidarium e calidarium, perfettamente conservati e contraddistinti da mosaici con tessere policrome che formano disegni geometrici o figure.
Uno dei più belli si trova nel frigidarium: la “Sala delle Nereidi”.
Un mosaico del III secolo d.C. con grandi pietre bianche e verdi, raffiguranti un thiasos marino con quattro Nereidi in groppa ad un leone, un toro, un cavallo e una tigre.
La zona residenziale si trova dall’altra parte della strada statale 106, a due passi dal mare, ed è collegata all’impianto termale da un sottopasso pedonale.
Ci sono una serie di salotti di rappresentanza arricchiti dai bellissimi mosaici, tra cui la “Sala di Bacco”, la “Sala di Venere” e la “Sala delle 4 stagioni”.

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