Con una capienza di 1.500 posti, il teatro comunale di Reggio Calabria è il più grande della regione.

Intitolato alla memoria del compositore palmese Francesco Cilea, l’edificio occupa un’ampia area cittadina compresa tra il corso Garibaldi ad ovest, la via Cattolica dei Greci a sud, la via del Torrione ad est e la via Osanna a nord.

 

Dopo il terremoto del 1908, che portò alla rovina dei precedenti siti, e l’abbandono del progetto del Teatro Garibaldi nei primi decenni del secolo XX, l’anno 1931 vide l’inaugurazione del teatro Cilea, progettato dagli ingegneri Domenico De Simone e Laviny.

 

La struttura ospita al primo piano la Pinacoteca Civica, dove sono conservate alcune opere degli artisti Antonello da Messina, Mattia Preti, Renato Guttuso, oltre a numerose opere pittoriche e scultoree di artisti locali.

All’interno l’ampia sala di stile modernista, che ha sostituito negli anni sessanta quella originale in stile neo-classico, è disegnata a forma di ferro di cavallo e presenta tre ordini di palchi ed un loggione, con un ampio palco reale posto al centro.

Nel secondo dopoguerra inoltre la sala venne ampliata, venne data nuova forma alla linea dei palchi, il soffitto divenne più grande e il boccascena con la nuova cavea per l’orchestra molto elegante.

 

Il Cilea divenne così una struttura tra le più belle e funzionali d’Italia e venne reinaugurato il 25 febbraio del 1964 con l’opera “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi prima di diventare, nel 1975, il riferimento per il teatro di prosa.

 

Nel 1985 la commissione di vigilanza della prefettura dichiarò inagibile tutto il settore dei palchi, non conforme alle vigenti norme antincendio.

La struttura rimase operativa fino al 1994 con agibilità limitata e, finalmente, nel 1996 vennero iniziati i necessari lavori di ristrutturazione ed adeguamento alle normative che, dopo quasi diciotto anni, restituirono il teatro comunale Francesco Cilea alla città di Reggio e ai suoi cittadini.